24 gennaio 2010

la storia ritrovata



sono stato sotto la loro tenda e mi sono scaldato con il loro entusiasmo e la voglia di conoscere la nostra storia, mentre fuori c'erano 10 gradi sotto zero. Mi sono iscritto alla sezione, o meglio: ho presentato la domanda, e ho pagato comunque la quota annuale, aggiungendo un obolo in sovràppiù (come di solito fanno i papà). Chissà se decideranno di accogliermi.
Ho ascoltato le loro idee sulla costruzione della nuova sede e ho guardato il progetto che intenderebbero realizzare, spendendo, ahimè, 80.000 euro che sono una grossissima cifra, ma che è insufficiente a realizzare la costruzione. Ho promesso che continuerò a occuparmi anche del loro blog, cercando di migliorarlo e di farlo conoscere in giro; gli anziani, sparsi per l'Italia e per il mondo, forse, hanno conoscenze personali che possono contribuire, non solamente con i soldi, ad aiutarli nella realizzazione del loro progetto.
E' importante che questo avvenga anche perchè, nella desolazione della città, qualsiasi punto di aggregazione può servire a richiamare gli aquilani e convincerli a rimanere. Ho aggiornato le didascalie delle foto, perchè molti ignoravano l'esistenza del gruppo su Facebook e molti dei presenti volevano sapere i nomi e le storie degli anziani. Ho mangiato la polenta col sugo di salsiccia, sulla spianatora, che era buonissima ma, soliti boyscout, avevano dimenticato di mettere il sale nell'acqua.
Ho presenziato, all'addiaccio, alla promessa di un nuovo scout, arrivato volontario da Genova durante il terremoto, che è voluto tornare a iscriversi lì. Ho promesso che cercherò aiuti e "agganci" per loro, presso le mie conoscenze sparse per l'Italia. Ho abbracciato Gianfranco Mancinelli che ha donato al clan la bandierina dei rover U235 che ha custodito come una reliquia per 40 anni e che è ripartito nella notte per la costa.
All'una e mezza ero a Roma, e non riuscivo a prender sonno.
AdB

http://cngeilaquila.blogspot.com/2010/01/la-storia-ritrovata-riunione-di-clan.html

2 commenti:

  1. Una radice dell'albero che ciascuno di noi è diventato, sta lì.
    Poi le vite si dipanano in tanti modi, con morbide curve come le strade della Toscana che se ti volti indietro rivedi sempre il percorso fatto, oppure più bruscamente, con curve ad angolo retto che ti portano avanti lungo il tuo percorso, ma ti fanno perdere di vista ciò che sei stato.
    E' importante ritrovare la propria storia.
    Ora però c'è qualcosa di più concreto: cosa fare per aiutare questi ragazzi? (oltre all'obolo che dei vecchi zii non negano mai) perché rimettere in piedi punti di aggregazione è fondamentale per la ricostruzione della città e delle persone.

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  2. leggendo il racconto di lupo solitario (deve cambiare totem ora, non è più adatto)ho rivisto il fuoco di bivacco sotto la sede della Banca D'Italia, il cerchio con il canto dell'addio le lacrime che cercavamo di mandare indietro mentre le nostre mani si stringevano, allora non si è perso tutto, guardando indietro, molti di noi non hanno dimenticato e si vogliono ancora bene, anche se sono sparsi per l'Italia, tutti questi hanno la voglia di ritrovarsi in un cerchio, magari proprio a Fonteromana; anche claudio conte mi ha detto che è pronto per l'incontro..cosa aspettiamo? organizziamoci con le nuove leve..e anche se questa volta non riusciremo a fermare le lacrime, queste però saranno di gioia per un amore ritrovato:la fratellanza in nome di B.P.

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