31 dicembre 2009

Vizcaya, Bizkaia, Pais Basco (2007)

Santander

Bilbao - Museo Guggenheim



Bilbao -
ponte di Calatrava /centro storico
Oceano Atlantico, golfo di Biscaglia

Vitoria - Gasteiz

veglione a Copenhagen


senza spumante è dura sul lago ghiacciato
buon anno ai danesi!
(foto di Irene Biasioli)

tipicità aquilane


le ferratelle e gli auguri di Vittoria C.

buon anno!


tutto pronto per un nuovo menù, i vini in cantina, persone care vicine, gli amici ritrovati......buon anno alle cucuzze!

2010

un fine anno malinconico, da passare insieme a chi ha condiviso stagioni migliori; con l'augurio e la speranza che il prossimo sia pieno di cose positive, per le kukuzze, per le persone che ci sono care e che occupano la nostra mente e il nostro cuore, e per la nostra amata città.

http://www.youtube.com/watch?v=Q5cenLaBvkw

Buon Anno 2010


sarà acqua o sarà spumante?
in tutti i modi così brindo,
augurando a tutte le kukuzze e in primis al p. Kukuzzaro
un anno migliore, che ci dia speranza
per una ricostruzione della nostra cara L'Aquila
e ci faccia dimenticare il dolore per il terremoto...
senza scordare chi ci guarda di lassù..

il numero 2010 mi piace
speriamo che ci porti tanti 10...come alle elementari..


B U O N A N N O !!!!

fermati un momentino


La vita è un camminare verso una sola meta;
è come una moneta da spendere a dovere;
la vita è respirare, l'ossigeno che brucia
l'amor che ci fa vivere.
La vita è un grande dono di cui dovremo un giorno
rendere stretto conto.
Fermati un momentino fratello pellegrino;
dimmi se c'è una meta nel tuo affannato andare.
Dimmi, della moneta che cosa tu ne fai?
e se respiri ossigeno o ti avveleni l'anima.
Ricorda che la vita è un conto alla rovescia
a un'ora di partenza purtroppo sconosciuta.
La vita è solo amare, saper soffrire e credere,
donare e perdonare,ma per donare meglio
bisogna amar di più ed inserirsi in Dio
l'Amore eterno.
non vi spaventate: è solo una poesia che fa riflettere....

29 dicembre 2009

padre cucuzzaro

Nelle serate estive si giocava a Padre cucuzzaro.
Il grande giardino in pendenza (ma all'Aquila tutto era in pendenza) si popolava di bambini, tanti bambini, quelli che abitavano nei due palazzi che condividevano il giardino e altri delle case vicine.
C'era un albero i cui rami più bassi si univano a formare un sedile: qualcuno si sedeva lì, altri sui tre gradini che portavano dietro al palazzo, altri a terra, ci si sparpagliava occupando l'intero spazio disponibile.
Allora il buio si riempiva di suoni.
Il padre cucuzzaro iniziava: "stanotte a mezzanotte nel mio orto mancavano quattro cucuzze" e la cucuzza quattro doveva essere pronta a rispondere: "e perché quattro cucuzze?" padre cucuzzaro: "e quante se no?" cucuzza quattro: "nove cucuzze", presto cucuzza nove! Non distrarti se no sarai eliminata, le cucuzze più lente o distratte infatti venivano eliminate, si restava sempre di meno e il gioco si faceva sempre più veloce ed eccitante.
Questo, fra tutti i ricordi della mia infanzia felice in una città magica è il più bello.

Città amata, città colpita e ferita, ma ancora viva, mentre si chiude quest'anno per te terribile, ci sono anch'io con quanti a Collemaggio, a San Bernardino, in piazza Duomo, accoglieranno un nuovo anno, di rinascita.

27 dicembre 2009

decorate (anche l'occhio vuole la sua parte)
senza pancetta (per vegetariani)
con pancetta (per buongustai)
ma sempre lenticchie. Portano soldi, portano bene, le so fare buonissime.....auguri!

26 dicembre 2009

libro da regalare

"Chi ha ucciso L'Aquila bianca"
di Raffaele Cusella (mio cugino di 2°grado)
nuova industria poligrafica Aquilana
Maggio 2009

25 dicembre 2009

il Natale


Quando scartiamo un regalo
ricordiamoci che c'è chi non lo scarterà
e mentre abbracciamo i nostri cari
c'è chi abbracci non riceverà
mentre serenamente viviamo il natale
c'è chi il Natale non lo avrà.
Se ricordiamo tutto questo
ogni piccolo dono e ogni abbraccio
avrà un senso profondo
e chissà...magari saremo tutti un po' migliori
e capiremo il valore di ciò che abbiamo
e il Natale sarà finalmente magico!!!

mareggiata natalizia



centrotavola



Buon Natale!

22 dicembre 2009

fiori aquilani




http://versolaquila.wordpress.com/laquila-mediterraneo/

gelicidio

Genova, 22 dic.
Una fitta pioggia è scesa tutta la notte su Genova, ma con una temperatura che oscillava tra i -1°C ed i -2°C. Il risultato è stato il gelicidio, ovvero, pioggia che gela a contatto con tutte le superfici. La situazione è criticissima, con problemi anche a stare in piedi: strade e marciapiedi sono piste di pattinaggio.
Nelle foto, in alto: il ghiaccio sugli alberi; in basso: kukuzza infreddolita

21 dicembre 2009

magia d'inverno


per far avverare un desiderio,
basta una carta d'arancia,
un fiammifero e, se vola....
si realizza!

19 dicembre 2009

16 dicembre 2009


sera di dicembre: gulash, polenta e un buon rosso

Natale 2009



E’ Natale – Madre Teresa di Calcutta
Pubblicato su Dicembre 25, 2006 da eshun



E’ Natale
ogni volta che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale
ogni volta che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale
ogni volta che non accetti
quei principi che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale
ogni volta che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale
ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti
e la tua debolezza.
E’ Natale
ogni volta che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.


con questa poesia auguro buon Natale a tutte le kukuzze e al padre kukuzzaro...

una casa nel bosco....


14 dicembre 2009

ceci e castagne


ZUPPA DI CECI E CASTAGNE (CALDARROSTE)

(piatto della tradizione culinaria aquilana, segnalato da Vittoria C.-Associazione Cultura Mediterranea)

INGREDIENTI:
ceci secchi -500 gr
caldarroste -500 gr
olio extra vergine di oliva -mezzo bicchiere
aglio rosso – 2 spicchi
peperoncino – a piacere
pepe – a piacere
rosmarino – 6/7 rametti senza le foglie
farina – 1 cucchiaio

ESECUZIONE :

mettere a bagno i ceci in acqua abbondante con un cucchiaio di farina e uno di sale, mescolare il tutto e lasciare in luogo fresco (no frigo).
arrostire le castagne e pulirle, metterle da parte, se congelate lasciarle prima scongelare.
Dopo 12 ore lavare i ceci , porli in una pentola con acqua abbondante con uno spicchio d’aglio e qualche rametto di rosmarino,schiumare se occorre.
Quando saranno quasi cotti aggiungere le caldarroste.
A cottura ultimata preparare un soffritto con olio, aglio peperoncino e rametti di rosmarino.
Quando l’aglio è dorato si toglie dal fuoco si aggiunge il pepe e si versa nei ceci.
Far riposare prima di servire.

piatto tradizionale del pranzo della vigilia di Natale.

BUON APPETITO! ! AUGURI ! !

L'Aquila, Mediterraneo

da Vittoria Cardilli 13 Dicembre 2009 alle 23:50

Carissimi,
dato che sta arrivando il Natale, la mia amica Giovanna Ciolina, mi ha sollecitata a riprendere il cammino che avevamo intrapreso prima del terremoto, fondando l’Associazione Cultura Mediterranea con l’intento di raccogliere tradizioni,usi, costumi di tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Logicamente l’intento era quello di partire da tutto ciò che ci era più vicino e più familiare, cioè dall’Aquila che, pur non affacciandosi sul Mediterraneo possiede una miniera di ricchezze culturali, di tradizioni che specie oggi è un dovere preservare con la nostra testimonianza.

12 dicembre 2009

una visita all'Aquila


Quest'oggi ero all'Aquila per rendere l'estremo saluto ad un amico di famiglia, deceduto in un ospedale della costa, dove era sfollato dopo il terremoto.
Dopo averlo accompagnato al suo luogo di sepoltura, mi sono avventurato attraverso il cimitero, per andare a visitare i loculi dove riposano i miei nonni materni. Mi è stato impossibile raggiungerli a causa delle transenne che delimitano grandi zone del cimitero. Ma la situazione peggiore è quella documentata nel post che vi invito a guardare. E a diffondere, per amore della città dov'è rimasto un pezzo nella nostra vita e che non merita tanta inciviltà dei suoi amministratori.


http://versolaquila.wordpress.com/2009/12/12/lapidi-e-macerie/

11 dicembre 2009

Regalare libri

a Franco "Pane e tempesta" di S.Benni, perché continueremo a infilarci nei bar sport domandandoci se l'unica briosce rimasata nella vetrinetta sia una Luisona

a Paolo "Il ladro di Maigret", perché la sua bella mente é aperta a ciò che non conosce

a Giorgio storia di Genova, perché gli è nato un interesse per la storia e bisogna inaffiare questa piantina

al figlio di Reina un libro sui pirati, perché non c'è cosa più bella per un bambino

a me "L'ombra di quel che eravamo" di Sepulveda, un ragazzo della mia generazione che mi ha conquistata con "Patagonia express"

e anche (a me due) "Inventare il mondo" di Parazzoli, forse perché mi piace il colore della copertina.....

10 dicembre 2009

brodo di Natale : tradizione di Rivisondoli

con 1 gallina ruspante,preparare il brodo e poi filtrarlo,
metterlo in una pentola bella grande,
a parte lessare 200g di indivia,
scolarla e tagliarla a piccoli pezzettini,
passarla poi in padella con un po' di cipolla tagliata fina,
del sedano lessato sempre a piccoli pezzi
e del passato di pomodoro, poi versare il tutto nel brodo,
a parte preparare i fegatini e cuori di pollo,
cotti e passati in padella e metterli sempre nel brodo,
a parte preparare 3 etti di carne macinata,
condita come quando fate le polpette:
con uovo sale parmigiano e pan grattato,
fate delle polpettine piccole
come l'unghia del dito mignolo (quello delle donne),
passatele in padella con un goccino di olio
e mettete anche loro nel brodo di gallina.
A parte tostate il pane casereccio raffermo,
passatelo nell'uovo e friggetelo in padella,
quando è freddo tagliatelo a dadini,
servitelo a tavola in una terrina,
il brodo con tutti gli ingredienti assaporati per 10 minuti
sul fuoco, versatelo in una zuppiera e servitelo a tavola,
poi ognuno aggiungerà il pane nel piatto e buon appetito!!

9 dicembre 2009

"strada 42" e dintorni

è stata parzialmente riaperta la strada che ha segnato la storia di tante kukuzze.
....un gran dolore vedere com'è ridotta. Coraggio.

http://sassos.blogspot.com/2009/12/strada-42-e-dintorni.html

http://sassos.blogspot.com/2009/12/micio-terremotato.html

8 dicembre 2009

alle kukuzze i cui figli stanno per spiccare il volo


Kahlil Gibran:
I tuoi figli non sono figli tuoi,
sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo,ma non li crei.
Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore,ma non le tue idee.
Perchè essi hanno le loro proprie idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo, non alla loro anima.
Perchè la loro anima abita nella casa dell'avvenire,
dove a te non è dato entrare, neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro,
ma non volere che essi somiglino a te.
Perchè la vita non torna indietro e non si ferma a ieri.
Tu sei l'arco che lancia i figli verso il domani.

7 dicembre 2009

Giochi sul mare

gara di barcaioli a Le Ste Marie de la Mer

...che fame....


Il lampredotto a Firenze è un'istituzione, una leggenda presente quotidianamente per le strade della città sui "banchini dei trippai", questi piccoli chioschi su quattro ruote, che sono i baluardi di una tradizione popolare conservata nel tempo sotto l'ombra di antichi palazzi e grandi opere d'arte.

Il lampredotto è un tipo di trippa del bovino, tra cui l'esofago, tre prestomaci (rumine, reticolo, omaso) e un vero e proprio stomaco ghiandolare, l'abomaso. Il lampredotto è lo stomaco abomaso. Di colore scuro, prende il nome dalla lampreda, un'anguilla primordiale di cui ha la forma (sembra anche la borsa del ghiaccio usata comunemente per le contusioni) e una volta abbondantissima in Arno.

Il lampredotto non è cibo da turisti: è cibo di strada. Racconta, cioè, della storia e della vita di un popolo, che per quelle strade è passato e in esse ha vissuto.

Viene servito dai trippai nel toscanissimo panino chiamato semelle con l'aggiunta, secondo il proprio gusto, di condimenti a scelta, che vanno dal semplice sale e pepe, alla classica salsa verde, fino ad arrivare all'olio piccante.

Per ultima, vi aspetta la rituale domanda del trippaio fiorentino: lo vuole bagnato? Rispondete di sì. Tufferà così nel sugo del pentolone la calotta superiore del panino, che vi sarà così servito gustoso e gocciolante.

GODURIA

korso per kuk, lesson six


Corso di blog per kukuzze – Lesson 6

Non avete più bisogno di lezioni.

Potete navigare autonomamente nel mare sconfinato di internet e testimoniare delle vostre esperienze e degli incontri che farete; però non scordate il vostro maestro e ogni tanto date vostre notizie.

Fine del corso.

giochi sull'acqua

gara di barcaioli a Le Santes Maries de la Mer



qui c'era un post di Cristella, con una bellissima foto scattata in Francia, sparita per colpa dell'Administrator (quel rimbambito!) che smanettava invece di farsi i k... fatti suoi e che verrà ricaricata al più presto possibile dall'interessata (si spera)!

5 dicembre 2009

la violetta e la farfalla di Trilussa




Una vorta, ‘na Farfalla
mezza nera e mezza gialla,
se posò su la Viola
senza manco salutalla,
senza dije ‘na parola.
La Viola, dispiacente
d’esse tanto trascurata,
je lo disse chiaramente:
- Quanto sei maleducata!
M’hai pijato gnente gnente
Per un piede d’insalata?
Io so’ er fiore più grazzioso,
più odoroso de ‘sto monno,
so’ ciumaca e nun ce poso,
so’ carina e m’annisconno.
Nun m’importa de ‘sta accanto
a l’ortica e a la cicoria:
nun me preme, io nun ciò boria:
so’ modesta e me ne vanto!
Se so’ fresca, per un sòrdo
vado in mano a le signore;
appassita, so’ un ricordo;
secca, curo er raffreddore…
Prima o poi so’ sempre quella,
sempre bella, sempre bona:
piacio all’ommini e a le donne,
a qualunque sia persona.
Tu, d’artronne, sei ‘na bestia,
nun capischi certe cose… -
La Farfalla j’arispose:
- Accidenti, che modestia!