18 febbraio 2010

Viaggio a Copenhagen



Prealpi e
Alpi




poi ci immergiamo nelle nuvole e non vediamo altro finché non comincia la discesa.....



e quel che si vede sotto non fa venire voglia di scendere a chi, come noi, ama il caldo, ma il nostro unico discendente vive qui e così ci tocca andare


terra di ghiaccio e di neve


riusciremo ad atterrare?


Aeroporto perfetto, tutte le scale mobili funzionano (a Malpensa non era così), indicazioni per la biglietteria (3 gg su ogni tipo di mezzo a 180 corone/24 euro) e saliamo sul primo treno riempiendo la "silent zone" di un allegro casino mediterraneo pieno di dubbi filosofici: chi siamo? donde veniamo? ma, soprattutto; dove cavolo ci sta portando questo treno preso al volo?
Veniamo immediatamente redarguiti da un giovane vichingo che vuole leggere in pace, "a' bbello, gli direi, ti nasceranno prima o poi tre rumorosi marmocchi e capirai come gira il mondo", ma conosco la Storia (la insegno pure) e i bellicosi antenati del biondo lettore dei quali, sotto la cortese formalità, ha di certo conservato i geni, perciò mi astengo "sorry!"

Il treno è quello giusto ed eccoci nel centro pedonale







Le guide ne parlano, ma è diverso vederlo di persona: le bici, voglio dire, che con una temperatura fra meno 5 e meno 1, e cumuli di ghiaccio ai bordi della strada, affollano tranquillamente le corsie ciclabili...giovani, vecchi, uomini, donne, alcune delle quali con una specie di sidecar, che però non è di lato, ma davanti, dove c'è il pupino vichingo, ché si tempri fin dai primi vagiti.
Sembrano pensare che sia caldo, solo il colore del viso tradisce qualche patimento, va dal bianco-cadavere, al rosa-prosciuttocotto, al viola-bresaola, quest'ultima sfumatura probabilmente più correlata alla vodka che alla temperatura.


Parcheggio davanti all'Università




Ai semafori c'è un display luminoso che conta i secondi, forse per evitare che i pedoni si lancino sotto le macchine senza aspettare il verde: "fra 45 secondi posso passare!" e si aspetta disciplinatamente al gelo.
C'è un macchinario, una specie di gru, che toglie il ghiaccio dai bordi della strada, non avevo mai visto cose simili, se non in montagna....

Ma la cosa più bella è Nyhavn canal, e viene nel post seguente.....


PS sorpresa del ritorno: ho mangiato come un lupo, a partire dai burrosissimi croissant dell'hotel, e ho perso un chilo! la dieta del freddo

Nyhavn canal