20 novembre 2009

contadino per caso, cuoco per necessità

Delizioso piatto unico (nel senso di solo quello e di prototipo), realizzato sotto la minaccia di una notte senza cena: fregula sarda ai 4 sapori.
Si va nel frigo; si carica un avanzo di pollo arrosto; si acchiappa per la collottola un cespo di radicchio trevigiano; si afferrano dei funghi tristitristi. Si sbatte il tutto in una padella insieme a aglio, peperoncino e olio di Sassos!
A parte si fa bollire la fregula (non credete MAI a quello che dice il fregulaio sardo riguardo al tempo di cottura) Se fate quello che vi dice lui, vi ritrovate con una pentola di pallini da caccia, buoni per i cinghialli. FATE CUOCERE LA FREGULA PER UN TEMPO DOPPIO DI QUELLO INDICATO. pOI SBATTETELA CON UN PO' DI BRODO DI COTTURA NEL PADELLON DEL RESTO E MESCOLATE SULLA FIAMMA.

Mangiate a crepapelle, accompagnando con Cannonauuuuu.
Potete andare a nanna tranquilli

17 novembre 2009

nonsolozucche



pensierinlibertà, lettureinlibertà, scritture in libertà


letto, scritto, visto, sentito

dove come quando

cosa ho visto, dove sono stato

erbasson, questa sconosciuta


è una torta di verdure, due fogli di pasta sottile (anello di farina, due uova intere, sale, un pezzo burro fuso/ olio) e dentro, verdure bollite, strizzate, tagliate e passate in padella, io ci metto bietoline e spinaci insieme) sta in forno mezz'ora.

A casa mia si è sempre fatto, lo faceva mia madre, l'ho insegnato a mio figlio.
Alla stazione di Viareggio avevo un cambio treno alle 8 di sera, venivo dalla provincia di Pistoia e aspettavo il treno che mi riportava a casa, a Genova. Non era allegro cenare in sala d'aspetto, o seduta su una panchina per una ragazza di 26 anni che cominciava a fare la prof...
Ma qualche sera avevo una fetta di erbasson: profumo di casa pulita, di mamma laboriosa, cena deliziosa, anche in sala d'aspetto.



Erbassòn: 'alimento cardinale' di Reggio. Il Vero Reggiano sopporta l'erbazzone, ma stravede per 'al scarpassòn', ovvero il progenitore dell'erbazzone, a detta dei pochi fortunati possessori di una 'rezdòra' capace di cucinarlo, il principe della tavola. Si dice che i primi aborigeni reggiani adorassero, oltre al dio Fuoco e al dio Sole, anche il dio Scarpassone, a cui fu dedicato un tempietto alle pendici del Cusna.