1 gennaio 2010

Attila

Lo avete fatto? Ora si può, anzi si deve!
Io l'ho fatto, ma lo faccio sempre, non aspetto la fine dell'anno ed ogni volta provo un grande piacere (quasi patologico), non so resistere alla bellezza degli spazi vuoti.
Gli oggetti che si accumulano, tanti, troppi, mi danno ansia, gli spazi pieni mi danno un senso di oppressione, perciò quando qualcosa rivela la sua inutilità, la elimino. "Potrebbe sempre servire", non fa per me: se non serve ora, perché dovrebbe servire poi?
Il passato è nei ricordi, come oggetti solo qualche asciugamano di mia madre con le iniziali ricamate, il portabavaglino dell'asilo di mio figlio e una scatola di foto.
La mia dolce metà mi ha soprannominata affettuosamente "Attila", ma io non distruggo, semplicemente libero lo spazio.
Mi affascinano gli spazi aperti dove vien voglia di spiccare il volo, come i "visa point" che ci sono in tutte le città: ce n'è uno bellissimo a Grasse, la città dei profumi in Provenza, aperto sul verde delle colline rotonde come donne incinte, ma il più pittoresco è a San Francisco, sferzato dal vento, vede i grattacieli e l'oceano e i ponti sulla baia.
Anche tutto ciò che stiamo mettendo nel blog mi comincia a preoccupare, sta diventando pieno! E le cose vecchie, quelle che vanno giù giù giù, dove vanno? Sicuramente intasano qualche posto.

3 commenti:

  1. caeissima, sei stata molto convincente ed io, ora che ho più spazio proverò a fare come te, a non riempire, ma a liberare gli spazi e solo le foto e i ricordi resteranno fino alla fine, tanto si sa che più passa il tempo e più rimarranno i ricordi dell'infanzia e della giovinezza..che nessuno vorrà ascoltare, ma che a noi fanno tanto bene quando li rievochiamo!!!

    RispondiElimina
  2. Attenzione al partner, se non vuoi diventare "Attila"!

    RispondiElimina
  3. "...ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia..." Amleto, Atto I, scena V

    RispondiElimina