31 dicembre 2009
Vizcaya, Bizkaia, Pais Basco (2007)
Bilbao - Museo Guggenheim
Bilbao -
ponte di Calatrava /centro storico
Oceano Atlantico, golfo di Biscaglia
Vitoria - Gasteiz
buon anno!
2010
http://www.youtube.com/watch?v=Q5cenLaBvkw
Buon Anno 2010
fermati un momentino
29 dicembre 2009
padre cucuzzaro
Il grande giardino in pendenza (ma all'Aquila tutto era in pendenza) si popolava di bambini, tanti bambini, quelli che abitavano nei due palazzi che condividevano il giardino e altri delle case vicine.
C'era un albero i cui rami più bassi si univano a formare un sedile: qualcuno si sedeva lì, altri sui tre gradini che portavano dietro al palazzo, altri a terra, ci si sparpagliava occupando l'intero spazio disponibile.
Allora il buio si riempiva di suoni.
Il padre cucuzzaro iniziava: "stanotte a mezzanotte nel mio orto mancavano quattro cucuzze" e la cucuzza quattro doveva essere pronta a rispondere: "e perché quattro cucuzze?" padre cucuzzaro: "e quante se no?" cucuzza quattro: "nove cucuzze", presto cucuzza nove! Non distrarti se no sarai eliminata, le cucuzze più lente o distratte infatti venivano eliminate, si restava sempre di meno e il gioco si faceva sempre più veloce ed eccitante.
Questo, fra tutti i ricordi della mia infanzia felice in una città magica è il più bello.
Città amata, città colpita e ferita, ma ancora viva, mentre si chiude quest'anno per te terribile, ci sono anch'io con quanti a Collemaggio, a San Bernardino, in piazza Duomo, accoglieranno un nuovo anno, di rinascita.
27 dicembre 2009
26 dicembre 2009
libro da regalare
di Raffaele Cusella (mio cugino di 2°grado)
nuova industria poligrafica Aquilana
Maggio 2009
25 dicembre 2009
il Natale
23 dicembre 2009
22 dicembre 2009
gelicidio
Una fitta pioggia è scesa tutta la notte su Genova, ma con una temperatura che oscillava tra i -1°C ed i -2°C. Il risultato è stato il gelicidio, ovvero, pioggia che gela a contatto con tutte le superfici. La situazione è criticissima, con problemi anche a stare in piedi: strade e marciapiedi sono piste di pattinaggio.
Nelle foto, in alto: il ghiaccio sugli alberi; in basso: kukuzza infreddolita
21 dicembre 2009
magia d'inverno
per far avverare un desiderio,
basta una carta d'arancia,
un fiammifero e, se vola....
si realizza!
20 dicembre 2009
19 dicembre 2009
18 dicembre 2009
16 dicembre 2009
Natale 2009
E’ Natale
14 dicembre 2009
ceci e castagne
ZUPPA DI CECI E CASTAGNE (CALDARROSTE)
(piatto della tradizione culinaria aquilana, segnalato da Vittoria C.-Associazione Cultura Mediterranea)
INGREDIENTI:
ceci secchi -500 gr
caldarroste -500 gr
olio extra vergine di oliva -mezzo bicchiere
aglio rosso – 2 spicchi
peperoncino – a piacere
pepe – a piacere
rosmarino – 6/7 rametti senza le foglie
farina – 1 cucchiaio
ESECUZIONE :
mettere a bagno i ceci in acqua abbondante con un cucchiaio di farina e uno di sale, mescolare il tutto e lasciare in luogo fresco (no frigo).
arrostire le castagne e pulirle, metterle da parte, se congelate lasciarle prima scongelare.
Dopo 12 ore lavare i ceci , porli in una pentola con acqua abbondante con uno spicchio d’aglio e qualche rametto di rosmarino,schiumare se occorre.
Quando saranno quasi cotti aggiungere le caldarroste.
A cottura ultimata preparare un soffritto con olio, aglio peperoncino e rametti di rosmarino.
Quando l’aglio è dorato si toglie dal fuoco si aggiunge il pepe e si versa nei ceci.
Far riposare prima di servire.
piatto tradizionale del pranzo della vigilia di Natale.
BUON APPETITO! ! AUGURI ! !
L'Aquila, Mediterraneo
Carissimi,
dato che sta arrivando il Natale, la mia amica Giovanna Ciolina, mi ha sollecitata a riprendere il cammino che avevamo intrapreso prima del terremoto, fondando l’Associazione Cultura Mediterranea con l’intento di raccogliere tradizioni,usi, costumi di tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Logicamente l’intento era quello di partire da tutto ciò che ci era più vicino e più familiare, cioè dall’Aquila che, pur non affacciandosi sul Mediterraneo possiede una miniera di ricchezze culturali, di tradizioni che specie oggi è un dovere preservare con la nostra testimonianza.
12 dicembre 2009
una visita all'Aquila
Dopo averlo accompagnato al suo luogo di sepoltura, mi sono avventurato attraverso il cimitero, per andare a visitare i loculi dove riposano i miei nonni materni. Mi è stato impossibile raggiungerli a causa delle transenne che delimitano grandi zone del cimitero. Ma la situazione peggiore è quella documentata nel post che vi invito a guardare. E a diffondere, per amore della città dov'è rimasto un pezzo nella nostra vita e che non merita tanta inciviltà dei suoi amministratori.
http://versolaquila.wordpress.com/2009/12/12/lapidi-e-macerie/
11 dicembre 2009
a Franco "Pane e tempesta" di S.Benni, perché continueremo a infilarci nei bar sport domandandoci se l'unica briosce rimasata nella vetrinetta sia una Luisona
a Paolo "Il ladro di Maigret", perché la sua bella mente é aperta a ciò che non conosce
a Giorgio storia di Genova, perché gli è nato un interesse per la storia e bisogna inaffiare questa piantina
al figlio di Reina un libro sui pirati, perché non c'è cosa più bella per un bambino
a me "L'ombra di quel che eravamo" di Sepulveda, un ragazzo della mia generazione che mi ha conquistata con "Patagonia express"
e anche (a me due) "Inventare il mondo" di Parazzoli, forse perché mi piace il colore della copertina.....
10 dicembre 2009
brodo di Natale : tradizione di Rivisondoli
metterlo in una pentola bella grande,
9 dicembre 2009
"strada 42" e dintorni
....un gran dolore vedere com'è ridotta. Coraggio.
http://sassos.blogspot.com/2009/12/strada-42-e-dintorni.html
http://sassos.blogspot.com/2009/12/micio-terremotato.html
8 dicembre 2009
alle kukuzze i cui figli stanno per spiccare il volo
7 dicembre 2009
...che fame....
Il lampredotto a Firenze è un'istituzione, una leggenda presente quotidianamente per le strade della città sui "banchini dei trippai", questi piccoli chioschi su quattro ruote, che sono i baluardi di una tradizione popolare conservata nel tempo sotto l'ombra di antichi palazzi e grandi opere d'arte.
Il lampredotto è un tipo di trippa del bovino, tra cui l'esofago, tre prestomaci (rumine, reticolo, omaso) e un vero e proprio stomaco ghiandolare, l'abomaso. Il lampredotto è lo stomaco abomaso. Di colore scuro, prende il nome dalla lampreda, un'anguilla primordiale di cui ha la forma (sembra anche la borsa del ghiaccio usata comunemente per le contusioni) e una volta abbondantissima in Arno.
Il lampredotto non è cibo da turisti: è cibo di strada. Racconta, cioè, della storia e della vita di un popolo, che per quelle strade è passato e in esse ha vissuto.
Viene servito dai trippai nel toscanissimo panino chiamato semelle con l'aggiunta, secondo il proprio gusto, di condimenti a scelta, che vanno dal semplice sale e pepe, alla classica salsa verde, fino ad arrivare all'olio piccante.
Per ultima, vi aspetta la rituale domanda del trippaio fiorentino: lo vuole bagnato? Rispondete di sì. Tufferà così nel sugo del pentolone la calotta superiore del panino, che vi sarà così servito gustoso e gocciolante.
GODURIA
korso per kuk, lesson six
giochi sull'acqua
qui c'era un post di Cristella, con una bellissima foto scattata in Francia, sparita per colpa dell'Administrator (quel rimbambito!) che smanettava invece di farsi i k... fatti suoi e che verrà ricaricata al più presto possibile dall'interessata (si spera)!
6 dicembre 2009
anche questo è terremoto
mici dell'Aquila, .....e non solo
http://www.facebook.com/group.php?gid=124180482263#/group.php?v=info&gid=124180482263
5 dicembre 2009
la violetta e la farfalla di Trilussa
mezza nera e mezza gialla,
se posò su la Viola
senza manco salutalla,
senza dije ‘na parola.
La Viola, dispiacente
d’esse tanto trascurata,
je lo disse chiaramente:
- Quanto sei maleducata!
M’hai pijato gnente gnente
Per un piede d’insalata?
Io so’ er fiore più grazzioso,
più odoroso de ‘sto monno,
so’ ciumaca e nun ce poso,
so’ carina e m’annisconno.
Nun m’importa de ‘sta accanto
a l’ortica e a la cicoria:
nun me preme, io nun ciò boria:
so’ modesta e me ne vanto!
Se so’ fresca, per un sòrdo
vado in mano a le signore;
appassita, so’ un ricordo;
secca, curo er raffreddore…
Prima o poi so’ sempre quella,
sempre bella, sempre bona:
piacio all’ommini e a le donne,
a qualunque sia persona.
Tu, d’artronne, sei ‘na bestia,
nun capischi certe cose… -
La Farfalla j’arispose:
- Accidenti, che modestia!
http://versolaquila.wordpress.com/laquila-mediterraneo/